Recensioni
[...] Fino ad oggi nei quadri della Buonamici - che fra l'altro ha alle spalle una sentita attivita scenografica, ri volta al mondo fantastico della fiaba e con adeguatezza recensita da chi di competenza - individueremmo tuttavia una sorta di doppia anima, vale a scrivere che l'indirizzo figurativo (o figurale) non ha cessato d'esistere: lo denotano, pur modificati, alterati, alcuni alberi, certi boschi e sottoboschi.
Ma la tendenza opposta incalza, spinge l'autrice verso un'astrazione più marcata, sebbene non radicale e giocata su questioni di forme piuttosto che di concetti. La qual cosa non significa punto che dal particolare Formgefühl («sentimento della forma») di Anna Maria esuli l'intellettualità: per esempio non vi manca il riflesso di un esercizio della mente sulla scorta di alcuni baluardi linguistici a carattere universale, quali - pensiamo di poter dire - l'Espressionismo astratto.
Eseguiti su vetro con non facile tecnica, nei lavori piu recenti della Buonamici troviamo infatti, almeno in parte di essi, una «suggestione materica e segnica» (la virgolettatura indica riporto da un commento breve redatto da Roberta Fiorini, la quale peraltro ascrive giustamente a lode di Anna il non aver dotato quel medesimo vetro di scene agresti e naives), tenuto in debito conto il fatto che qui ie combinazioni coloristiche dawero non sorgono casualmente o per via d'automatismo, bensi germogliano da pervicace applicazione, in altre parole da un gusto vigilato, ossia sotto ferreo controllo.[...]
Dino Pasquali